Due dipinti di Francesco Tabusso - ”Il vecchio castagno”, olio su tela del 1956, e “Allegoria immaginaria senz’allegria gambe all’aria” o “Allegoria immaginaria” o “Allegoria”, olio su tavola del 1966 - sono entrati a fare parte di recente delle collezioni della Fondazione De Fornaris. Appartengono a due diversi periodi dell’artista, torinese per tutta la vita, ma nato nel 1930 a Sesto San Giovanni (Milano), dove all’epoca la famiglia si trasferisce al seguito del padre ingegnere (a Torino scompare nel 2012). Dal maestro Felice Casorati eredita la capacità di trasfigurare il reale, di restituirne la dimensione incantata, fuori dal tempo, in una sorta di “realismo magico” dai toni di fiaba che gli fa privilegiare un mondo agreste d’ispirazione anche popolare. La sua vocazione al racconto lo porta a collaborare con note firme della letteratura italiana del ‘900, da Piero Chiara, a Dino Buzzati, Mario Soldati, Mario Rigoni Stern.
La Fondazione ha acquisito anche tre lavori di Piero Lerda (Caraglio, Cuneo 1927 – Torino 2007): “Figura in piedi (studio)”, olio su tavola del 1960, “Aquilone e città giostra”, tecnica mista su tela del 1975, e “Angelo che trasforma dei rottami di una discarica in una giostra meccanica”, china, cera, acrilici, spazzola dura su carta da disegno, del 1977-2000. Artista, letterato e animatore culturale, Lerda diresse a Torino la biblioteca dell’Usis (United States Information Service), stringendo frequenti contatti con gli Stati Uniti, dove si fece conoscere anche come artista. Attento ai fenomeni mediatici - fu sceneggiatore per la televisione degli esordi – Lerda affiancò nella sua opera pittura e disegno, affinando la tecnica informale. Forme ricorrenti nella sua arte sono i paesaggi, la città-giostra e gli aquiloni, che ritroviamo nelle opere acquisite. Nel 2009 la città natale gli ha dedicato una retrospettiva al Filatoio.